Ehi VANNER e VAN LOVER ciao!
Siamo già a metà Settembre e con un clima ancora spettacolare su gran parte della nostra Italia, come ve la passate?
Noi non perdiamo occasione per goderci ancora un po’ questa calda “coda d’estate”.
Un’estate dettata dai “limiti di vicinanza” dove abbiamo riscoperto il turismo di prossimità, e magari delle mete alternative alle spiagge a volte un po’ troppo “full”, dove ritagliarci il proprio spazio.
Noi ad esempio sappiamo già di del fascino che esercitano fiumi, torrenti e tutte le forme acquatiche inserite in un contesto naturale, ma di scoprire delle “piccole Dolomiti” al sud Italia davvero non eravamo pronti!
IMMAGINATE LAGHI TURCHESI abbracciati da FORESTE DI pini E cervi CURIOSI CHE OCCHIEGGIANO DAlLE FRASCHE
è quello che troverete in Abruzzo. Ma prima di entrare in questa terra così tanto legata alle sue tradizioni e alla pastorizia, vediamo cosa ci propone nel rush finale il nostro adorato Molise (se vi siete persi gli articoli li trovate QUI e QUI), proprio a un soffio dal confine 🙃
Seguendo le pluri-nominate curve molisane (!!) si raggiunge il parco delle Mainarde, comprensorio roccioso che corre imponente lungo il confine tra Molise e Lazio, con prevalenza nel territorio molisano. Barriera naturale molto rocciosa e dall’aspetto aspro e selvaggio, è la dimora di alcune fra le vette più elevate del Molise come il Monte Ferruccia, a quota 2.000, il Monte Marrone, a 1.805 metri sul livello del mare ed il Monte Piana con un’altitudine di 1.200 metri.
Il panorama dei monti delle Mainarde rimane unico per le proprie caratteristiche naturali, ricorda moltissimo le dolomiti sia per per la visione delle vette luminose, che per il silenzio e l’integrità dei luoghi interrotti solo dalle manciate di case delle piccole cittadine che li animano di tanto in tanto.
Animato solo dalle attività tradizionali e secolari dell’uomo come l’agricoltura o la pastorizia, rimane uno scenario incantevole in ogni stagione, denso di storia, di gioielli naturalistici, di silenzi profondi e di vallate interrotte solo dal passaggio di torrenti e di piccoli agglomerati che conservano tracce di antiche culture. E di foreste secolari sempre stupende, addirittura magiche con lo spettacolo della neve.
Cervi e il famoso orso marsicano sono i veri local e non così raramente palesano la loro presenza a ricordare che questa è casa loro, come in questo video girato pochi giorni dopo la nostra dipartita!
LAGO DI Castel san vincenzo

San Vincenzo col suo lago è quanto non ti aspetti in Molise: quando i vostri occhi incontrano il colore turchese di questo bacino artificiale, quasi non ci crederete.
Per un attimo vi sembrerà di essere al lago di Tenno o su quello di Ledro, in Trentino, ma vi basterà il profumo della porchetta alla brace o un simpaticissimo “Ueeeee” per riportarvi in Molise.
Difficile pensare a questo gioiellino come qualcosa di artificiale, tuttavia questo lago è un invaso costruito negli anni ’50 per scopi idroelettrici e che oggi merita una pausa di almeno una giornata.
Le acque che alimentano il lago provengono principalmente dai torrenti della Montagna Spaccata nei vicini comuni di Alfedena e Barrea.
Potrete noleggiare pedalò al costo di €10/h oppure dedicarvi alla pesca o semplicemente rilassare occhi e cuore ammirando le Mainarde che vi proteggono tutto intorno.
⬆️ Questo che vedete qua sopra è un “minivan filosofico” fighissimo di ragazzi napoletani incrociati al lago e che speriamo di vedere presto in piattaforma (salutateci la saltatrice Maru!)
Fare un giro del lago non vi occuperà più di dieci minuti, ma potrete scegliere se godere della spiaggia attrezzata o andare “selvaggi”in alcune calette: se avete bimbi calcolate che in alcuni punti si scende meglio in acqua rispetto ad altri.
Il lago offre il bar ristorante La Lanterna come punto ristoro, ma se vi piace la formula pic-nic, potrete acquistare il vostro pranzo al sacco al vicino paese.
LA VITA ALL’ARIA APERTA E LE NUOVE ESPERIENZE VI ESALTANO?
Siete disposti a mollare per una notte il vostro adorato furgoncino per provare un brivido sospeso in aria?😅
Allora il camping Oasi delle Mainarde fa per voi: all’interno del Parco delle Mainarde, a pochi kilometri dal lago, questa struttura è inserita nel circuito mondiale di tende sospese. Se vi piace l’idea di dormire sospesi su una tenso-struttura e cimentarvi col SUP o praticare meditazione non perdetelo!
Informatevi in loco circa la possibilità di escursioni in mountain bike/ a cavallo.
Castel san vincenzo
Il borgo medievale di Castel San Vincenzo ci appare come un prolungamento del braccio lago, con le sue case di pietra disseminate in lunghezza a creare un serpentone più lungo che largo.
Piccolo borgo a 750 m.s.l.s con circa 600 abitanti, custodisce chiese di natura medievale con l’aggiunta di elementi barocchi e campanili di fattura napoletana, con smalti di colore giallo e il verde ad abbellirne la cima.
Vale sempre la regola del camminare nelle vie per scoprire quanto più possibile, per esempio un negozietto che vende antiquariato con oggetti appartenenti alle case contadine degli anni ’40, o sbucare da pertugi strettissimi in piazzette di più ampio respiro da cui godere di una bella vista sul lago.
Vale la pena spostarsi qualche chilometro fuori dal centro abitato per ammirare i resti di quella che fu un vivace centro monastico nel 700d.c, il complesso monastico-abbaziale Benedettino di San Vincenzo al Volturno. L’abbazia si trovava adagiata a poche centinaia di metri dalle sorgenti del fiume Volturno – in una posizione favorevole – sulla fertile Piana di Rocchetta, ai piedi dei massicci montuosi Appenninici. A breve distanza dall’area archeologica, sulla sponda destra del fiume, sorge la nuova chiesa con gli edifici del nuovo monastero annesso.
La nascita dell ‘abbazia di San Vincenzo al Volturno fu su un insediamento tardo romana e in breve tempo divenne uno dei più importanti complessi monastici d’Europa, trovandosi in una posizione strategica, al confine tra il regno dei Franchi a nord e il regno dei Longobardi a sud.
L’edificio si espanse ampiamente in epoca longobarda e durante l’impero di Carlo Magno, ma ebbe una storia travagliata: subì saccheggiamenti dai saraceni guidati dal duca di Napoli, demolizioni e bombardamenti che la videro ricostruita più volte, nel 914, nel 1100, dopo il sisma del 1349 e nuovamente dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
La cosiddetta Abbazia nuova fu fondata nel 1115, e si caratterizza con una facciata a scaloni con torre campanaria affiancata e un interno essenziale, tripartito con i soffitti in volte a crociera. Poco più in là è possibile visitare il complesso archeologico degli scavi della Basilica di San Vincenzo Maggiore, del quale permangono poche tracce, mentre più sviluppate sono la corte e foresteria.

VILLETTA BARREA
Visitare Villetta Barrea significa sentirsi un po’ come dentro al cartone animato Bambi – o per essere più moderni – Masha e Orso😀
Siamo entrati in Abruzzo cari Van Lovers: l’aria frizzantina, i cartelli con le regole di comportamento da tenere in caso di incontro ravvicinato con l’orso e…….😅sì, perchè come anticipato, qui non è strano incrociarsi con queste splendide bestie, e dobbiamo sapere come comportarci, just in case 😉

Dominata da un castello del 1300, Villetta Barrea vi accoglierà fra le sue braccia di primo acchito con la splendida vista sull’omonimo lago, per poi entrare nella sua vera anima attraverso un grande portale in pietra come dei veri Signori di un tempo.
Di piccole dimensioni ma ricca di musei (chiedete laViviVilletta card nel primo museo che visitate) e chiese da visitare, luminosa con i suoi palazzi e case di pietra, Villetta conserva quella sensazione di pace e relax che tanto ci piace. Soffermatevi sulla parrocchiale di San Tommaso Apostolo coi suoi dipinti del Settencento, la chiesa della Madonna delle Grazie, e se avete tempo allontanatevi un po’ dal centro per visitare il vecchio mulino.
Oggi è la sede del Museo dell’acqua, ma la sua funzione di molatura di granaglie e cereali è ben più antica: si pensa sia in uso dal 1400 grazie alle impetuose acque del fiume Sangro, per subire diversi ammodernamenti nel corso dei secoli fino a diventare una delle prime centraline idroelettriche della valle.

Ci sarà l’imbarazzo della scelta su dove consumare qualche buon piatto tipico della zona, come gli arrosticini di pecora o agnello, il caciocavallo accompagnato da marmellate o ancora gli gnocchi con orapi e pancetta da alternare ai taccozzi con ragù di cervo.
Cosa c’è di meglio per digerire di “un tuffo dove l’acqua è più blu”?
😅 o di un bel trekking da dove godere della vista impagabile dall’alto?
QUI un po’ di info utili per delle camminate nei dintorni di Villetta Barrea adatte a tutti i tipi di piedi!

E allora via, usciti dal borgo vi troverete al “curvone Belvedere”, lungo la statale 83 che taglia Barrea, per avere già un assaggio di quello che vi aspetta al lago di Barrea….
LAGO VILLETTA BARREA
Anche lui di origine artificiale, vede il progetto per la sua realizzazione nascere intorno al 1920, essere bloccato dal regime fascista, per poi essere realizzato dal 1949 al 1951 su progetto dell’ingegnere Carlo Drioli, attraverso lo sbarramento del fiume Sangro con una diga nella foce di Barrea.
Reso balneabile da poco più di anno, ha dei punti che possono essere melmosi all’ingresso in acqua, ma la meraviglia di questo lago è l’essere circoscritto da foreste di pini neri in cui trovano rifugio bellissimi esemplari di cervi allo stato brado.
Dove trovarli? diciamo che il capo branco guida la sua truppa spesso e volentieri lungo il fiume Sangro (dove è stata realizzata una bella pedonale), presso la Villa Comunale oppure sulle sponde del lago Barrea.
PER EMOZIONI FORTI ASPETTATELI LUNGO LA STRADA IN RELIGIOSO SILENZIO…

Ci giungono notizie di avvistamenti di cervi che si aggiravano baldanzosi anche sulle sponde del lago in mezzo ai bagnanti, noi abbiamo avuto “solo la fortuna” di vederli post temporale uscire alla ricerca di cibo ed è stato davvero emozionante ❤️
Il lago di Barrea è lungo 5 chilometri, costeggiato da percorsi pedonali e ciclabili godervi appieno la giornata anche con i bimbi. Potreste venire distolti dalla vista del lago da piccoli aironi, garzette, germani, gallinelle d’acqua e martin pescatori, state pronti con la macchina fotografica!
Presso “La Gravara” troverete una piccola spiaggetta ed un punto ristoro con la possibilità di fare un giro in pedalò. Molti i campeggi nella zona, ed anche delle aree sosta con possibilità di scarico acque reflue 🚐
AH, DIMENTICAVO, L’ACQUA DEI LAGHI IN ABRUZZO E’ FREDDINA…
e il tempo a 1000 metri spesso cambia repentinamente, tenetevi sempre un K-way ed una felpa a portata 😉
Saliamo allora, e spingiamoci fino al nostro preferito, il lago di Scanno con il suo minuscolo paese annesso.
LAGO DI SCANNO
Il lago di Scanno è l’unico dei tre ad essere tutto naturale senza bisturi e ritocchini aggiuntivi 😅
Impone la sua presenza per 3/4 sul territorio del comune di Villalago e per circa 1/4 su quello di Scanno, e deve la sua nascita a un’antica frana staccatasi dal soprastante Monte Genzana, con un’anzianità di circa 13.000 anni fa ormai.

Il lago di Scanno è stato reso più “agevole” per noi bagnanti grazie ad una distesa di ciottoli che oggi ne riempie le rive, ma la sua bellezza rimane intatta: la vista sul monte Genzana e la trasparenza delle acque provocano un richiamo irresistibile.
Circumnavigatelo – attenzione al senso unico obbligato – e scegliete la vostra “isola felice” dove sdraiarvi e riflettere sul perchè ci avete messo così tanto a venire in Abruzzo 😊
Cosa c’è di più bello di un bell’aperitivo-rinforzato lungo lago?
Alla Spiaggetta sapranno rendervi felici, con lettini a noleggio ed ottimi Spritz a prezzi super contenuti!
Oppure siete degli Insta-addicted e non volete perdervi la foto dell’estate, quella del famoso “cuore di Scanno”: arrampicatevi quindi sul sentiero del cuore e immortalatevi uno dei set naturali più famosi d’Abruzzo.

Sempre sul sentiero del cuore si raggiunge l’Eremo di S. Egidio, luogo tanto caro agli Scannesi che il 1° settembre di ogni anno lo festeggiano per averli liberati dalla peste del 1656.

Non lasciate il lago di Scanno senza aver salito le scalette della minuscola e deliziosa chiesetta della Madonna del Lago: che siate credenti o meno non potrà lasciarvi indifferenti.
Una piccolissima costruzione seicentesca adagiata a cavallo della strada statale sannitica e costruita sul costone di roccia: già solo la sua posizione vale la visita.
Al suo interno custodisce centinaia di offerte votive verso la Madonna del lago che, si narra, facesse miracoli.
AD UN MIRACOLO SI DEVE LA NASCITA DI QUESTA CHIESA
“Durante una tempesta di neve un viandante viaggiava su un carretto lungo il fiume Sagittario, in direzione di Scanno. Infittendosi sempre di più la neve e la nebbia, il mercante scese, portando a mano l’asino, e raggiunse il paese di Villalago, dove doveva scambiare un orcio d’olio, e venne accolto da una famiglia. L’uomo però non volle fermarsi a dormire, e continuò il viaggio in mezzo alla bufera, che era peggiorata. In lontananza nella nebbia, l’uomo video una piccola luce, e si mise a seguirla, trovandosi all’improvviso in una piana assolata, come se fosse una normale giornata di primavera, anche se funestata da nuvole e pioggia; l’uomo tuttavia, mosso da curiosità e da una forza sovrannaturale, seguì il lumicino in lontananza, raggiungendo Scanno; non appena il paese apparve all’orizzonte, il lumicino cessò, e la dimensione della primavera scomparve, ritornando quella della tempesta di neve. L’uomo si accorse con stupore di aver attraversato il lago ghiacciato a piedi, e nel luogo dove appariva il lumicino che lo indirizzava verso la strada del paese, pochi anni dopo decide di erigervi l’attuale chiesa della Madonna del Lago, dove per la precisione già prima vi si trovava una cona votiva con statua della Madonna” (fonte Wikipedia).

IL BORGO DI SCANNO
E’ passato agli onori della cronaca grazie al passaggio di celebri fotografi di calibro mondiale e all’utilizzo – ancora in voga da parte di alcune donne anziane del paese – del muliebre, il tipico costume.
Mario Giacomelli, com la sua foto ‘Il Bambino di Scanno’ – esposta al MoMa di New York negli anni ’60 e considerata tra le prime 10 foto più belle al mondo – ha reso Scanno meta ambita di molti fotografi professionisti, fra cui ricordiamo Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Elliott Erwitt, Ferdinando Scianna e Gianni Berengo Gardin, insignito della cittadinanza onoraria.
SE VI PIACE LA FOTOGRAFIA A SCANNO TROVERETE SPUNTI PER IL VOSTRO OBIETTIVO
E ancora, se amati i borghi fantasma spostatevi a 10′ di auto da Scanno e fate visita all’ormai rudere a cielo aperto di Frattura Vecchia: curve e conifere lasceranno spazio ad un panorama molto più aspro guidandovi in una dimensione molto diversa…
Lasciate il minivan a circa 700 metri prima, e fate l’ultimo tratto a piedi su strada sterrata: benvenuti a Frattura Vecchia.
Resti di vecchi ruderi, una chiesetta e una fontana, il tutto circondato dalla montagna, aspra e imponente: scenario da film horror 😆

Il borgo deve il suo nome alla frana che formò il paese di Scanno, e purtroppo nel 1915 vi fu un violento terremoto in cui rimasero coinvolte 160 persone di cui 60 bambini, radendo al suolo il paese che rimase disabitato come lo si vede oggi.
Ciò non toglie il fascino che questo tetro borgo esercita sui viaggiatori da ormai molti anni…
SE INVECE IL TETRO NON FA PER VOI, SPOSTATEVI AL PARCO DEI DAINI
Il daino non è presente naturalmente a queste altezze, e il centro si occupa principalmente di garantire un posto sicuro di ripopolamento al riparo da lupi e orsi, per poi fornire – ad altre regioni italiane – coppie di esemplari per garantire la continuità della specie.
Mettete in conto un po’ di attesa sia all’area sosta del Parco Daini per i favolosi panini che per la “presa in consegna” da parte del custode: merita tutto, aspettate con pazienza!
E dunque, siete pronti per tutta la natura che l’Abruzzo ha da offrirE?
Settembre è un mese splendido per viverlo in tutta tranquillità, non pensateci troppo 😉
Vorresti esplorare questa splendida regione in minivan magari con nuovi amici a bordo? 🚐 🤩
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Stop dreaming, start vanning.