Hai mai pensato che il minivan può non essere solo un mezzo per spostarsi, un rifugio ma bensì una fonte d’ispirazione?
Ad esempio in questo periodo dove l’isolamento è stato obbligatorio chissà quanti di voi si sono ritrovati a scoprire vecchie passioni e chi magari a inventarsene di nuove per “sopravvvivere” a una vita totalmente stravolta!
Scoprendo magari che tutto sommato, era un qualcosa che avevano dentro da tempo, ma al quale non riuscivano mai a dedicare il giusto tempo..
Ci capita sempre più spesso di parlare con persone che – post emergenza Covid19 – avvertono il rifiuto di rientrare in società, di riprendere i ritmi serrati di prima.
Le stesse persone, di qualsiasi sesso ed età, che quando gli raccontiamo di ToGoVan, ci dicono di quanto gli piacerebbe noleggiare un minivan e andarsene, anche solo ogni tanto, anche solo per un weekend, per avere il tempo per sè stessi.
Non si tratta di fuga fine a sè stessa o di una lunga vacanza no, non sono persone che mollerebbero baracca e burattini per stare via mesi, anni passati in solitaria a bordo di un minivan.
Sono persone che si sono rese conto dell’importanza del tempo e del dedicarsi a ciò che amano
Per loro viaggiare in un minivan sarebbe solo un modo comodo per dedicare un weekend per continuare a fare quello che amano di più: dipingere, scrivere, fotografare spostandosi da un luogo a un altro con tutto l’occorrente “in casa” e senza distrazioni😊
Certo, forse la sindrome della capanna li ha toccati più di altri, o magari semplicemente il tempo avuto a disposizione, lo stop e il ritmo lento obbligato di questi mesi li ha aiutati a far un bilancio fra sogni, desideri e vita reale.
E nonostante la gravità del periodo, sono riusciti a trovare il lato positivo e non lo vogliono abbandonare: perchè smettere di portare avanti una passione scoperta?
O addirittura, perchè non pensare di praticare lo smart working da un minivan per avere la giusta concentrazione, lavorare meno ore ma con maggior profitto?
La nostra Italia è piena di luoghi a portata di minivan, che ispirerebbero chiunque (o quasi) e dove poter ricercare la pace interiore: scopriamone insieme alcuni 😊
CRACO, Basilicata
A Craco potrete stare tranquilli che nessuno vi infastidirà: Craco è nell’effettivo un paese fantasma.
Spopolato fin dagli anni ’60 a causa di un’evacuazione, si staglia coi suoi 400mt nella valle dei calanchi, ed è un borgo decisamente suggestivo da visitare.
Lo si ammira e basta, si sogna e si immagina della vita che si poteva svolgere qui, perchè a Craco davvero non c’è nessuna “traccia umana”.
La sua bellezza è che Craco è rimasta intatta, rendendola perfetta per i set cinematografici: pensate che in questa zona sono state girate scene de “La passione” di Mel Gibson e Cristo si è fermato a Eboli.
Nel 2010, il borgo è entrato nella lista dei monumenti da salvaguardare redatta dalla World Monuments Fund.
Il comune si è adoperato nella realizzazione di un percorso di visita guidata, lungo un itinerario messo in sicurezza, che permette di percorrere il corso principale del paese, fino a giungere a quello che resta della vecchia piazza principale, sprofondata in seguito alla frana.
Nel dicembre 2012, è stato inaugurato un nuovo itinerario, che permette di addentrarsi nel nucleo della città fantasma.
Consiglio di visitare questa perla affidandosi alle visite guidate di Craco Museum che vi condurranno ai segreti più oscuri di questo antchissimo borgo.

STRETTI DI GIAREDO, Toscana
Chiamati anche i canyon della Lunigina, si trovano nella zona di Pontremoli e risultano ancora abbastanza sconosciuti “alla massa”.Questo luogo spettacolare e fuori dalla norma, è la somma di 5 canyon scavati nei millenni dalle acque impetuose del torrente Gordana, un affluente del Magra, che scende dal monte Tecchione fino a Pontremoli Da Pontremoli seguite le indicazioni per il borgo di Zeri e “Cavezzana Gordana”.
Al bivio ” gole di Giaredo” svoltate a destra, costeggiate un nucleo di case sparse e in corrispondenza di un tornante a sinistra, troverete la sterrata che conduce all’area di sosta. L’area non è assolutamente attrezzata e per visitare il canyon sarete in solitaria, oppure potrete affidarvi a Sigeric che vi fornirà l’attrezzatura tecnica per percorrere il canyon con tranquillità, specialmente se siete con dei bambini.

Scendete fiduciosi nel fiume – ma sappiate che l’acqua è sempre freddina – e risalitelo fino all’entrata degli Stretti: non potrete immaginare la bellezza che avrete davanti agli occhi che non si intuisce minimamente dall’esterno!
Gii alti argini, le rocce a sbalzo dei colori del marmo che si alternano al colore di un’acqua cristallina vi faranno dimenticare il freddo dell’acqua e venire sempre più vogli di avventurarvi nel canyon, garantito!
Partite muniti di muta, scarpette antiscivolo e da trekking se non vi affidate alle guide…
CIVITA DI BAGNOREGIO, Lazio
Fino a una decina di anni fa di questa singolare frazione nel triangolo fra Umbria-Lazio-Toscana , nessuno aveva mai sentito parlare: poi grazie a Instagram e al passaparola si sono diffuse le foto ed è stato amore per “la città che muore”
Sì perchè a Civita (la città vecchia di Bagnoregio) vivono10-15 persone che hanno ricominciato a vedere un po’ di vita grazie appunto ai social media e alle foto di chi si è avventurato qui per la prima volta.
Civita sta letteralmente “crollando su se stessa” a causa della collina di tufo sulla quale poggia che si sta erodendo pian piano.
Ma la cosa che la rende unica è sicuramente il ponte medioevale che la collega alla biglietteria: all’ingresso viene richiesto un biglietto di €3 che viene investito per le opere di mantenimento di Civita.
Si lascia il minivan nell’ area sosta per una cifra modica (5€ il giornaliero) e si attraversa questo stretto e lungo ponte, che tanto riporta alla mente i film fantasy e leggende di Templari.

Già solo questo attraversamento vale la visita, ma quello che vi attende a Civita è uno spettacolo che apre il cuore, credetemi.
Civita di Bagnoregio è grande quanto un fazzoletto, ma è un gioiello di archi, case di sasso, fiori coloratissimi nelle piazzette, ai balconi e soprattutto “silenzio” (magari non durante i giorni festivi!).
Ci sono un fornaio e un macellaio che forniscono “fin quando ce n’è” panini farciti con prodotti locali e pane freschissimo.
Se invece optate per una sosta più lunga non mancheranno i ristorantini tutti con ottime proposte da godersi nei dehor ammirando il panorama…
Passare una giornata a Civita significa riappropriarsi del senso di tranquillità che abbiamo perso: è accettare di non trovare il pane perchè a una certa ora “si chiude” e di fare la fila o sentirsi dire “non c’è posto” in una trattoria perchè i turisti sono 300 volte gli abitanti e non “ci si fa” a star dietro a tutti.
Se ti piace la pittura a Civita troverai la giusta ispirazione durante tutti i mesi dell’anno: in autunno la nebbia che sale dalle sue fondamenta, la rende quasi fluttuante fra cielo e terra.
In primavera quando l’aria è tersa e i colori sono dorati e brillanti, il colpo d’occhio a 360° sui campi circostanti è superlativo.
Non vedI l’ora di VIVERE un’esperienza del genere su un minivan? iscrivITI nella community!