LA VENDEMMIA COME “NO-STRESS” E I VINI NATI SULLA SABBIA
BENTROVATI AMICI VANNER E VAN LOVER!
Ripresi dallo choc della fine dell’estate e del tanto temuto rientro in ufficio o siete fra i fortunati che vediamo ancora a spasso, magari con il vostro bel minivan al seguito? ?
Certo, non è facilissimo ripartire con tutti gli impegni, ma guardiamoci intorno:
Ottobre è il mese del tripudio di colori del “foliage”
ma anche di quella irrefrenabile voglia di andare per cantine alla scoperta di nuovi sapori che ci scaldino il cuore…
Cristina tu lavori nel mondo della moda, ambiente molto diverso da quello agreste: cosa ti ha spinto a passare una domenica alternativa a vendemmiare?
Che emozioni ti ha suscitato questa giornata?
Mi dicevi che sei entrata in contatto con una persona che segue un progetto speciale legato al suo territorio, ti va di parlarcene?
Una scelta ammirevole se la si pensa in un’ottica di rilancio del territorio e di attaccamento alla propria terra, no?”
Pensi che sia importante per noi “generazione da tastiera” riavvicinarsi a lavori/attività dove serve il lavoro manuale, dove re-imparare a sporcarsele queste mani?
Ti piacerebbe ripetere quest’esperienza conoscendo nuovi amici, magari accompagnata con qualcuno del posto su un fighissimo minivan?
Ringraziamo Cristina per il tempo che ci ha dedicato e la rassicuriamo dicendole che un’esperienza dedicata alla vendemmia in minivan è già in programma!
TUTTE LE ALTRE ESPERIENZE INVECE LE TROVATE QUI
Noi di Togovan approfittando di questi splendidi weekend di sole ci siamo nel frattempo dedicati alla scoperta di nuovi vini particolari, frutto di un territorio speciale.:
TU CONOSCI I “VINI DELLE SABBIE”?
Si chiamano così perché sorgono appunto su terreno sabbioso -chiamato il Bosco Eliceo per le mie distese di lecci che lo delimitavano un tempo – che si estende dalle bocche del Po, seguendo la direttrice della s.s. Romea e della s.s. 16-Adriatica e lungo la costa fino a Tagliata di Cervia, in provincia di Ravenna.
Furono gli Etruschi a piantare i primi innesti nella zona di Spina nel Ravennate, per poi essere imitati dai frati Benedettini di Pomposa e Classe che bonificarono il territorio e introdussero nuove tecniche di coltivazione: questa zona conobbe il suo massimo splendore in ambito vitivinicolo durante la corte degli Estensi, intorno alla metà del XVI° sec.
Oggi i vini delle sabbie si dividono in due tipologie di vini bianchi e due rossi, denominati DOC dal 1989 e tutelati dal Consorzio Vini Bosco Eliceo che è stato costituito il 21 giugno 1991.
La nostra Chiara ci ha raccontato di una sua degustazione all’azienda agricola Gambi dove ha potuto apprezzare il gusto del Sabiò, uno spumante rosato prodotto nel Ravennate con metodo classico: l’azienda investe dal 2008 in viticoltura nella zona del Bosco Eliceo impiantando filari di Trebbiano romagnolo, Malvasia di Candia e Uva d’Oro (Fortana).La sfida per produrre dei vini buoni in terre sabbiose non è stata di certo facile, ma nel 2017 presso l’azienda vinicola Corte Madonnina, nel Ferrarese, è stato impiantato un vigneto di Merlot in una zona sabbiosa, che ha dato buoni risultati grazie alle concimazioni organiche e a trattamenti non invasivi, che col tempo continuano a dare uve di qualità.
Un elemento a favore dei vini delle sabbie è che il temuto parassita della fillossera nella sabbia risulta inefficace, in quanto non può esercitare la sua azione nefasta sulle radici delle piante:
sicuramente anche questo è stato un elemento caratterizzante per la buona riuscita del rosso Micrologus, vincitore della medaglia d’oro al 56° Concorso nazionale Pramaggiore 2017.
Il Micrologus è solo uno dei vini della sabbia proposti dalla Corte Madonnina, per conoscerli più da vicino clicca QUI.Se invece hai voglia di visitare l’affascinante Abbazia di Pomposa, a soli 2km dall’azienda vinicola, potrai farlo col tuo minivan o accompagnato da un nostro vanner!
Sì perchè la Corte Madonnina offre un servizio di agrisosta con accesso diretto all’Abbazia di Pomposa tramite strada pedonale privata e la possibilità di assaggiare i vini delle Sabbie con una degustazione in abbinata ai vari prodotti tipici locali.

Alcune curiosità per cui l’Abbazia di Pomposa merita sicuramente una visita:
- Gli appassionati di arte troveranno soddisfazione nell’ammirare gli affreschi di scuola “Giottesca” e il pavimento lavorato con tecnica a mosaico
- E’ una delle più importanti nel nord Italia e sorge nel Parco del Delta del Po, zona ricca di flora e fauna da non perdere
- Chi ama la bicicletta può raggiungere l’Abbazia attraverso una meravigliosa ciclabile così da unire cultura e natura, trovi le info per la visita in due ruote QUI
- Il campanile alto 48mt con le sue finestre che aumentano progressivamente di numero e dimensione
- Codigoro e Comacchio sono a poca distanza e meritano entrambi una visita, anche solo per assaggiare l’anguilla, tipica specialità della zona
Per oggi è tutto cari vanner e van lover, vi aspettiamo presto per l’esperienza agreste in vigna,